28 marzo 2009

History in the making

Questa notte verso le 4, all'Arena de Toros di Città del Messico succedeva una cosa di quelle grosse... Ecco magari non così grosse, ma degne di nota... Insomma, ora ve lo spiego:

Un ragazzino di 17 anni, neo-zelandese, un giovane talento del Moto Cross Freestyle veniva chiamato per sostituire uno dei concorrenti che si è fatto male nei giorni scorsi.
L'evento si chiama X-Fighters, si svolge a eliminazione, uno contro uno, 2 minuti a testa, passa il turno chi fa venire più pelle d'oca ai 47mila spettatori presenti.

Ebbene, 17 anni e forse altrettante Red Bull in corpo, Levi Sherwood, mette a sedere uno dopo l'altro i grandi campioni. Arriva in finale. E vince pure quella.


Ecco, non è la storia di un attentato, non è il protocollo di Kyoto, ma per me è questa la storia che avanza. E' questo che chiamo "progresso"!
Gente che passa la vita a fare una cosa difficile e arriva a livelli di bravura sovrumani. E poi arriva uno che non ha ancora la maturità e ottiene gli stessi risultati. Uno che non può nemmeno legalmente bere lo champagne che gli danno sul podio, ma lui è li, sul gradino più alto e lo merita alla grande.
Poi chissà, fra sei mesi nessuno si ricorda chi è. Però vederlo mi ha fatto riflettere: c'è nulla di più bello del lavorare con fatica e sentirsi migliori ogni giorno?

Io dico di no!

25 marzo 2009

Flashing my next step

E ora che tutto gira veloce, ora che è impossibile valutare con razionalità, tocca decidere.

Ora che le possibilità si accavallano, si incrociano e si scontrano sono qui col peso delle solite domande.

L'unico modo di decidere è col cuore, la speranza e ancora un po' di pazzia. Un mix collaudato...

Non si può sapere cosa c'è dietro alle porte. Si può solo chiudere gli occhi, immaginare di aprirle una ad una e sentire come ci si sente. Quando decidi di prendere un respiro più lungo, e rimanere qualche secondo in più in quel pensiero, allora hai trovato la risposta che cercavi.

24 marzo 2009

Wild Word


Now that I've lost everything to you
You say that you want to start something new
And it's breaking my heart, you're leaving
Baby, I'm grieving
If you want to leave, take good care
Hope you find a lot of nice things to wear
Then a lot of nice things turn bad out there

Oh, baby, baby, it's a wild world
It's hard to get by, just upon a smile
Oh, baby, baby, it's a wild world
I'll always remember you
Like a child, girl

14 marzo 2009

On my Way

Sei lì con mille dubbi e ti chiedi se arriverà o no un segno dal cielo....

Giri l'angolo e....


Quasi a dire....


"ANCORA DUBBI DI NON ESSERE SULLA STRADA GIUSTA??"

9 marzo 2009

M-day

Finchè non me lo han fatto notare non mi ero ancora fatto il domandone: "dove sarò il prossimo 10 marzo?".

Ed anche adesso, sinceramente, la domanda che mi sta più a cuore è invece: "con chi sarò il prossimo 10 marzo?".

Impossibile non guardare indietro, all'anno scorso... Barcellona... Ancora non ci credevo eppure ero lì, con la prima birra dopo l'ufficio e la mia torta del Carrefur, divisa con quelli che da lì a poco sarebbero diventati amici di quelli veri. Pensando che in pochi giorni sarei tornato a prendere la bici, a fare la grigliata di Pasquetta, a rivedere la famiglia e gli amici...

Ignaro di cosa sarebbe cambiato e di
quanto sarebbe cambiato.

Ieri come oggi mi facevo mille domande sulla scelta di partire... Bè tra qualche mese, spero di darmi le stesse risposte!!

Welcome to the Jungle

Qualcosa non mi aveva convinto già dal primo momento...
Forse era la musica house troppo alta ma mi sono detto che magari alla ragazza del centralino era scappata la mano sul volume.
Forse era che quello era sì un ufficio, ma da nessuna parte c'erano segni di cosa davvero si facesse lì dentro.
Poi il colloquio, il tipo che parla velocissimo, faccio fatica a seguirlo ed oltre la valanga di parole fa schizzi astratti sul retro del mio CV. Che non ha letto...
Stringo la mano ed esco, rendendomi conto che ho capito il 20% di cosa mi han detto e comunque non ho idea di cosa faccia quell'azienda nè di cosa si aspetti da me.

Insomma vado a casa pensando che forse sto tirando troppo la corda, sono troppo teso e stanco e non sono riuscito a stare attento. Poi...

E' cercando il sito (inesistente) dell'azienda che mi insospettisco. Quale azienda di marketing "affermata in America" e che sta per aprire "40 nuovi uffici nei prossimi 6 mesi" non ha un sito internet, ora che ce l'hanno pure i viticoltori? Dopo una mezz'ora di ricerca, un blog svela il mistero. E' tutto fumo negli occhi che nasconde il classico venditore porta a porta, pagato solo se vende (e tanto) a cui viene fatto il lavaggio del cervello in grandi riunioni dove ci si dice quanto siamo bravi e siamo forti. Con l'esempio di colleghi modello che, loro, hanno fatto migliaia di sterline nelle ultime due settimane.

A conti fatti, una perdita di tempo, che si aggiunge a:

- i colloqui di 40 secondi fatti di: "di dove sei, perchè vuoi lavorare qui, grazie ti facciamo sapere" e niente di più;
- i colloqui di 10 secondi fatti di: "ah, allora sei madrelingua, bene, volevo solo esser sicuro, grazie di esser venuto e ti facciamo sapere";
- i colloqui del tipo "spendi 6£ di treno, un'ora di viaggio, ti tengo tutta la mattina per una prova telefonica in italiano e alla fine scelgo l'analfabeta qui a fianco";
- le chiamate sensazionaliste delle agenzie che ti han trovato il "lavoro perfetto" (call center??) ma è a 108km da Londra e solo per 20 giorni. E poi vedi pubblicato sul loro stesso sito l'annuncio per "laurea in comunicazione, richiesti italiano inglese e spagnolo, esperienza customer service". Ma per quello non ti chiamano...


La prima volta che vidi il padrone di casa mi disse: "A Londra si possono fare molti soldi, o si possono perdere tutti quelli che hai. La differenza sta in quanta voglia hai di lavorare".

Io voglia ne ho. E tanta, se no non mi sbatterei così. Ora il problema è...... qualcuno a cui interessa questa voglia????