Un ragazzino di 17 anni, neo-zelandese, un giovane talento del Moto Cross Freestyle veniva chiamato per sostituire uno dei concorrenti che si è fatto male nei giorni scorsi.
L'evento si chiama X-Fighters, si svolge a eliminazione, uno contro uno, 2 minuti a testa, passa il turno chi fa venire più pelle d'oca ai 47mila spettatori presenti.
Ebbene, 17 anni e forse altrettante Red Bull in corpo, Levi Sherwood, mette a sedere uno dopo l'altro i grandi campioni. Arriva in finale. E vince pure quella.

Ecco, non è la storia di un attentato, non è il protocollo di Kyoto, ma per me è questa la storia che avanza. E' questo che chiamo "progresso"!
Gente che passa la vita a fare una cosa difficile e arriva a livelli di bravura sovrumani. E poi arriva uno che non ha ancora la maturità e ottiene gli stessi risultati. Uno che non può nemmeno legalmente bere lo champagne che gli danno sul podio, ma lui è li, sul gradino più alto e lo merita alla grande.
Poi chissà, fra sei mesi nessuno si ricorda chi è. Però vederlo mi ha fatto riflettere: c'è nulla di più bello del lavorare con fatica e sentirsi migliori ogni giorno?
Io dico di no!