22 dicembre 2010

Back

Il grande ritorno al Blog dopo quasi sei mesi di inattività coincide con un altro grande ritorno, il mio, a casa per le vacanze di Natale.

Il riassunto di questi sei mesi può stare in poche pochissime parole.

Crazily hectic. Sconvolgentemente intenso. Un "estate a Londra" degna di questo nome, fra house parties con DJ in cucina, sconosciuti addormentati sulle scale, falò nel giardino, bellezze occhioazzurrate in quantità. Quelli in ex caveaux poi occupati, in sotterranei oscuri nel centro della City. Due viaggi, uno più pazzescamente di corsa dell'altro. Un grande (grandissimo) ritorno nella mia vita e tutto il vaporoso contorno che lo accompagna. Lo sfratto. La ricerca di una casa, la mole di burocrazia che ne consegue, tanto lavoro, il mese più sfigato della storia dell'universo, un nuovo sport, tanti ricordi, altrettanti progetti per i mesi a venire...

Bè sì, io l'ho chiamata
Estate ma ho contato fino a metà ottobre, tanta è stata l'inerzia di quei mesi sull'orlo del "troppo" da fare, da vedere, da vivere.

Sopravvissuto per raccontarlo però, incappucciato nella mia felpa, in una tarda sera ticchettata dalla pioggia sui vetri della mia nuova stanza-attico.

Non so dire quanto mi serviva stare qui qualche giorno. Meno male, che ne ho ancora un po' da godermi, prima di ripartire.

15 giugno 2010

Bird in the Bush

Mi sa che i pomeriggi di quest'estate.... ho trovato dove passarli.

In strada "Uccello nel Cespuglio"!

Non pensate male.... è un bel Race Track dove non gira anima viva. Lucky me!! :-))


12 giugno 2010

Smile On, You Crazy Dude

Immerso nella vasca, al buio, con su i Pink Floyd in cuffia e una barretta energetica al cioccolato nella mano destra. Nel bagno di una casa in centro a Londra, con la tappezzeria da rifare ed i vetri appannati.

Penso che, onestamente, non mi va così male.

Ho il lavoro che sognavo. Non uno che mi va bene, proprio quello che sognavo, venendo qui a
Londra, e che pensavo di non potere ottenere se non nel giro di anni.

Ho degli amici per affittare un auto e farmi un weekend fuori città.

Ho una casa condivisa, qualcuno con cui guardare la mia serie preferita mangiando la sera, un giardinetto con un barbeque che attira
spagnoli in quantità, birra, vino, fumo, tamburi, musica alta, ogni weekend che vogliamo.

Ho uno
spazzolino in casa mia, e uno in (e)Stepney Green.

Ho la stima di quelli che per me contano. Degli altri non so e non mi interessa.

Ho qui la mia bici, che non uso molto ma la uso ancora bene, scrivo nelle sere libere, corro, sudo e alzo pesi nelle altre.

E il meglio di tutto questo è che nulla è
perfetto, continuo a combinare casini, a essere approssimativo e irrazionale, a perdermi di notte, non conosco routine se non dove la voglio io.

Non va piu male. E' ora di aprire gli occhi e iniziare a
godersela.

Sorridi, pazzo che non sei altro, levati quella faccia stanca e tira fuori un po' di entusiasmo.

Guardati attorno e
sorridi, che finalmente le cose girano bene!

1 giugno 2010

WadUp?

Sono un po' sparito.

Ho una coda da mail a cui rispondere che mi faccio vergogna, di gente a cui penso da settimane di mandare anche solo un messaggio e non lo faccio mai.

Il lavoro nuovo, certo. E anche un altro migliaio di pensieri per la testa, che occupano il poco tempo libero rimasto, bloccando lo sguardo sul vetro di autobus che gocciola condensa. O sul mare lontano dalla cima di una montagna, guardando la sagoma ombrosa dell'Irlanda.

C'è molto da raccontare, sviluppare, scrivere, rimangiarsi e cambiare da capo. Ancora di più c'è da vivere, assaggiare e sperimentare. E semplicemente vedere che succede a lasciar correre la vita.



7 maggio 2010

Today's mood, on a damn confusing past-future based day-dreaming



tengo razones, para no quererte olvidar
porque el trocito de felicidad fuiste tu quien me lo dio a probar

aqui te espero, con mi cajita de la vida
y este frio que nadie me lo quita

T'echo de menos palla di pelo, no llores and make all of this be worth it. We're doing good.

25 aprile 2010

Kitchen. Chicken Ball. Underwear.

In portoghese, almeno quello brasiliano, amano particolarmente una parola che a me suona come "cousiña"e, per quanto cerchino di convincermi che si pronunciano differentemente, ancora mi chiedo come distinguano le "mutande" dalla "cucina".

Non è l'unica cosa imparata oggi.
Ho avuto un breve, nemmeno troppo, tuffo nel passato, nella sensazione più brutta che conosco: quella di una persona a cui tieni senza sensi, a terra, in preda a strane convulsioni.

Per fortuna tutto bene.

Ma realizzo quanto facile sia che la macchina-uomo abbia un momento di black out e sto davvero pensando ad un corso di pronto soccorso. Chissà che sapere cosa fare in quei momenti possa almeno farmi sentire meno vulnerabile.

Lo metto nella lista dei "to do", vediamo quando riesco a fare anche questo.

20 aprile 2010

Did you know?


Si esatto. Sono quello che avete appena assunto. Wuahahahahahaha!!!

19 aprile 2010

Sunday Night Wondering

Weekend interessante. Mi si chiude con un dubbio però.

Saggiare la difficoltà di un problema noto, significa che ancora non ha iniziato a risolversi? O è il primo passo per risolverlo?

Vedere il mio muro ancora lì, dovrebbe lasciarmi triste o invece farmi contento perchè significa che ci sto lavorando attorno?

17 aprile 2010

Volcano dance



Egregissimo Eyjafjallajokull,

mi chiamo Matteo, scrivo da Londra e, premetto, non ci siamo mai visti prima.

Forse, a dire la verità, nemmeno mai ci incontreremo.

Non mi dilungherò in spiegazioni. Tutto ciò che chiedo è che si dia da fare questa notte. Tenga a terra i voli di domani e domenica. Poi però basta. Basta perchè il primo maggio ho una vacanza prenotata, e ci terrei davvero molto ad andarci.

Non voglio sembrare sfrontato, capisco che avrà sicuramente altre attività a cui dedicarsi.

Ma se volesse, per un gesto di gentilezza, ascoltare la preghiera di uno sconosciuto, bè sappia che mi farebbe davvero davvero la differenza.

Nella speranza di aver toccato il suo cuore di roccia fusa,

Cordialmente

Matteo

14 aprile 2010

That very day...

Mi siedo sul bus e sul sedile davanti a me qualcuno ha lasciato un MundoLatinoExpress, un giornale tipo il "Leggo", ma scritto in spagnolo per i sudamericani di Londra.

Apro, sfoglio, mi fermo sull'oroscopo:

PESCI
Qualunque cosa succeda non mollare con il lavoro. E' difficile ma presto darà ottimi frutti.

Ovviamente, lo leggo nemmeno 20 minuti dopo essermi licenziato.

Ma sai che c'è? Me ne fotto. A me i sudamericani, nemmeno mi stanno simpatici!

:-)

28 marzo 2010

Keep fighting

La saggezza non arriva necessariamente da libroni di filosofia o da saggi barbuti seduti su una montagna.

A volte ha il corpo di una consumata allenatrice di boxe in felpa gialla e bandana, con un forte, davvero forte, accento russo.

E dice:



Life's hard: keep fighting, stay fit and smile a lot.


Semplice, diretto, efficace. OTTIMO.


21 marzo 2010

The Proximity Theory

Il fatto che ora debba insegnare a due nuove persone il lavoro che faccio, e che non abbia nessuno direttamente sopra di me, mi mette in una situazione in cui sono un piccolo (ma piccolo eh) capo per qualcuno.

E a differenza del capo, quello vero, so dire grazie e dare piccole soddisfazioni, il che mi fa sentire bene.

Devo ammettere che all'inizio mi è passato per la testa: ora sono indispensabile; insegno a questi due a fare le cose per bene e sarò presto sostituibile.

Ho scelto di non preoccuparmene.

Credo che il sapere, l'esperienza i consigli, tutto sia fatto per essere condiviso. Non mi tengo nulla per me e li sto preparando davvero bene.
Chissenefrega della "concorrenza".

L'ho chiamata Teoria della Prossimità: circondarsi di persone preparate, pronte a condividere il loro sapere, entusiaste del proprio lavoro invece che schiacciate dalle incombenze... magari con un sentimento di stima per me: in un modo o nell'altro credo ripagherà il mio investimento iniziale.
In denaro, idee o anche solo rapporti umani.

E se mi sbaglio...
chissenefrega, ancora una volta ho fatto le cose a modo mio.

11 marzo 2010

Best Burger in Town

Fra le cose che fai quando vivi in una grande città, sopratutto se di lingua inglese, c'è certamente quella di adottare uno o più dei modi di dire delle tue serie televisive preferite.

Io ad esempio, è dai tempi di Friends che sogno di poter dire di conoscere il "miglior hamburger in città".

Che poi ognuno ha il suo posto preferito, ma diciamo che è una ricerca che non stanca mai!

Al momento, dopo aver provato e provato e provato senza sosta, posso dire di essere vicino alla perfezione.

Peccato per quel posto in Farringdon che prometteva bene col suo "Empire State Burger" ma si è rivelato invece un "semplice" panino con tre piani di carne dentro.

Peccato per il Kebabbaro in BrickLane, sicuramente il più grasso e più economico, ma non il migliore....

Per ora la pole position la detiene un ristorante vicino Trafalgar, si chiama Texas Embassy e ho due sopravvissuti pronti a testimoniare la magnificienza di quel panino.

Provare per credere!!

21 febbraio 2010

Year of the Tiger

Oggi ho festeggiato il quarto "Nuovo Anno".

Per chi si chiedesse quali sono gli altri 3, ecco spiegato:

- Capodanno Personale il 31 di agosto (ma Giusina e le mie 2 coinquiline si sono unita ai festeggiamenti quest'anno, vedi che piano piano prende piede!!)
- Capodanno tradizionale il 31 dicembre
- Capodanno ortodosso il 14 di gennaio.
- Capodanno Cinese, festeggiato oggi ma era il 14 di Febbraio.

Prima lo spettacolo di draghi danzanti in Trafalgar Square, poi un'apocalisse di fuochi artificiali in Leicester e ristorante cinese (il peggiore di sempre direi....) per finire il pomeriggio.

Lasciamo, a detta loro, l'anno del bue, che poi sarebbe il mio segno. Entriamo nell'anno della Tigre.

Per quel che mi riguarda, sia una tigre, il cane o lo scimpanzé,

basta che porti fortuna!!!!!

14 febbraio 2010

Luscher's theory

Venerdì, il capo ci ha fatto fare un test della personalità che gli ha consigliato un qualche psicologo del lavoro a cui si è affidato, con l'intento di capire come migliorare i rapporti davvero scadenti che ha con i suoi impiegati.

A parte il fatto che non ne è venuto fuori nulla di interessante, mi ha ricordato che sono solito affidarmi, ogni volta che mi sento reduce da un cambiamento importante, al test di Luscher.

Anche se si basa solo sulla scelta di qualche colore e si fa in 5 minuti, non è roba da Novella3000, parlo di un serio test psicologico che il più delle volte, su di me, ci prende di brutto.

Ecco cosa è venuto fuori questa volta:
Attinenza direi... mmm 80% !

Stress Sources
He would like to surrender and let go, but sees that as a weakness he must not give in to. Holding back will allow him to stand out for the crowd and earn a higher status, recognized by others as unique and important.
Restrained Characteristics
Emotionally distant even from those closest to him. In the past he was over involved.
Current situation is leaving him doubtful and cautions about becoming intimately involved with others.
Desired Objective
He is driven by his desires and hopes. Enjoys a wide range of activities, but he may spread himself to thin taking on too much.
Actual Problem
Feels others may be holding him from achieving his goals.
Feeling unimportant in this current situation, and is looking for different conditions where he will be able to better prove his worth and importance.

12 febbraio 2010

Last man standing

E' un casino da spiegare e quindi non lo farò.

Dico solo che sono l'ultimo.

In mezzo alla bufera, non ho ancora capito se sono l'eroe che vi passerà attraverso o l'idiota che ci morirà sotto.

Fatto sta che sono lì. Per scelta.

Ho la testa dura ed il problema che ormai non mi fa più paura nulla.

Anzi più il percorso è difficile più corro veloce, a quanto sembra. E riesco anche a trascinarmi qualcuno dietro.

Chi può intendere intenda. Gli altri, immaginino....

10 febbraio 2010

The Pursuit of Happiness


"Ted! Ted! Ted!!


Si chiama RICERCA della felicità,

non siedi-e-aspetta-che-la-felicità-passi-di-qui"

(B.Stinson)


28 gennaio 2010

... One year, today...





Eccomi qua, col grave onere di scrivere il post del giorno in cui l'avventura targata UK compie un anno.

Che dire?
Potrei raccontarvi cosa facevo 365 giorni fa a quest'ora, solo, in un garage trasformato casa di una hippie irlando-britannica dai capelli rossi rossi, con il mio take away indiano e un sacco di domande nella testa.

Forse sai che c'è, che non è che sia cambiato tanto...

O meglio.

Ancora oggi non so dove sarò fra sei mesi, ancora non so che capiterà domani o che lingua parlerò tagliando la torta il giorno del mio compleanno.

Però.

E' cambiato che ora so che gusto ha Londra. Che non l'ho solo vista, l'ho vissuta questa City grigio e piovoso sogno che falcia giovani speranzosi manco fosse un campo di battaglia.
L'ho vista ad ogni ora del giorno e della notte, l'ho camminata, l'ho respirata, le ho sorriso e l'ho maledetta.

E io.

Sono qui, esattamente nella situazione che speravo di riuscire a creare. Nulla di perfetto. Una casa, condivisa, piena di difetti, ma con persone che mi piacciono e che sento "casa", per quanto temporanea ed approssimativa. Un lavoro che non mi fa ricco nelle tasche ma nella testa sì, non sapete quanto ed ogni giorno di più. Libero, di essere felice o triste, solo o in compagnia. Di godermela la mia solitudine o di odiarla per qualche giorno. E si, solo, non più nel senso di abbandonato, ma nel senso di indipendente, molto di più di quel che può sembrare.
Sicuro, che fosse la scelta giusta, anche se contro tutti i pronostici.

Ed ugualmente sicuro che questa coraggiosa, forse folle corsa verso il cuore colorato della vita non sia ancora finita.


"Chi continua a sfidare se stesso senza sosta, alla fine vince, e vince per sempre" (Daisaku Ikeda)