21 marzo 2010

The Proximity Theory

Il fatto che ora debba insegnare a due nuove persone il lavoro che faccio, e che non abbia nessuno direttamente sopra di me, mi mette in una situazione in cui sono un piccolo (ma piccolo eh) capo per qualcuno.

E a differenza del capo, quello vero, so dire grazie e dare piccole soddisfazioni, il che mi fa sentire bene.

Devo ammettere che all'inizio mi è passato per la testa: ora sono indispensabile; insegno a questi due a fare le cose per bene e sarò presto sostituibile.

Ho scelto di non preoccuparmene.

Credo che il sapere, l'esperienza i consigli, tutto sia fatto per essere condiviso. Non mi tengo nulla per me e li sto preparando davvero bene.
Chissenefrega della "concorrenza".

L'ho chiamata Teoria della Prossimità: circondarsi di persone preparate, pronte a condividere il loro sapere, entusiaste del proprio lavoro invece che schiacciate dalle incombenze... magari con un sentimento di stima per me: in un modo o nell'altro credo ripagherà il mio investimento iniziale.
In denaro, idee o anche solo rapporti umani.

E se mi sbaglio...
chissenefrega, ancora una volta ho fatto le cose a modo mio.

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